- Palazzo D’Accursio e Sala Borsa, Bologna
- Dal 10 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010
L’OCCASIONE
Nel 1909 Guglielmo Marconi fu il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la Fisica. Anche se ottenuto in giovane età – Marconi aveva 35 anni – quel premio giunse al termine di un programma straordinariamente intenso di lavoro durato poco meno di 15 anni.
Tutto era iniziato nel laboratorio della casa paterna – Villa Griffone, situata sulle colline bolognesi – con i primi esperimenti di telegrafia senza fili (1894-95), ma poi teatro del periodo pionieristico delle radiocomunicazioni furono le coste atlantiche: la Gran Bretagna, che fu la seconda casa dell’inventore ma la prima dell’imprenditore Marconi; l’Irlanda (terra da cui proveniva la madre Annie Jameson), che ospitò importanti stazioni per i primi collegamenti transatlantici; il Nord America, che vide infine trionfare il giovane visionario italiano nel dicembre 1901, quando riuscì a ricevere i primi segnali radiotelegrafi ci transoceanici.
Nonostante circolassero da qualche anno voci su un possibile Nobel a Marconi, l’attribuzione del premio fu decisa nel 1909, anno iniziato con la notizia del salvataggio dei passeggeri del transatlantico Republic, episodio che confermava con clamorosa evidenza l’utilità del radiosoccorso.
Il 10 dicembre 1909 Marconi ricevette – condividendolo con lo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun – il Nobel per la Fisica «a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafi a senza fili».
Marconi operò ancora a lungo, e spesso fu celebrato quale simbolo vivente delle radiocomunicazioni, ma non vi è dubbio che il riconoscimento di Stoccolma costituì un traguardo fondamentale per un personaggio che aveva avviato, a soli 21 anni e senza laurea, una vera e propria rivoluzione nelle comunicazioni a distanza.
Il centenario del Premio Nobel è dunque una preziosa occasione per ricordare l’attualità di Marconi inventore e imprenditore, di un personaggio cosmopolita la cui opera continua a dare frutti abbondanti e a rappresentare uno dei passaggi decisivi nelle grandi trasformazioni della modernità.
LA MOSTRA
Obiettivo della mostra è restituire alla figura di Guglielmo Marconi quella “nobiltà” che proprio il Premio Nobel gli attribuì nel 1909. Tanto ammirato e osannato in vita quanto dimenticato o comunque trascurato nella seconda parte del Novecento, Marconi – ritornato alla pubblica attenzione a partire dal 1995 (centenario dei primi esperimenti di radiotelegrafia) – sta infatti risalendo i gradini della notorietà con la sola forza della sua invenzione: il wireless, vale a dire la tecnologia che maggiormente connota, in tutto il mondo, l’inizio del Terzo Millennio.
La mostra esplora le condizioni e le premesse che consentirono a Marconi il balzo improvviso della sua impresa, gli sviluppi tecnologici e industriali da lui stesso portati avanti, il trionfo del suo sistema di telegrafi a senza fili e la complessa vicenda che indusse l’Accademia di Svezia a conferirgli il Nobel per la Fisica.
Pannelli esplicativi, strumenti d’epoca, apparati interattivi, animazioni, video, grafici multimediali immergono il visitatore nell’atmosfera dei primi anni del XX secolo, per farlo poi riemergere nei primi anni del XXI: oggi, qui, sul pianeta Terra, dove le intuizioni di Marconi costituiscono la struttura portante del comunicare quotidiano, e anche fuori, nello spazio, abitato da satelliti e osservato da radiotelescopi.
Una mostra che mette a fuoco i meccanismi, gli ingranaggi, le relazioni e le emozioni di un genio proiettato nel futuro: Guglielmo Marconi, pioniere del wireless.
SEZIONI DELLA MOSTRA
- SALA BORSA Postazione Marconi Nobel
- CORTILE PALAZZO D’ACCURSIO La conquista della distanza
- SALA D’ERCOLE, PALAZZO D’ACCURSIO Quel misterioso 1895 – Un dialogo possibile – Galleria degli Illustri – Albero delle radiocomunicazioni – Codice Morse – Il Republic – Tecnologia e Imprenditoria – Marconi Company – Galleria degli apparati – Parete Nobel